ma prima leggete:
"Il pensiero, elaborato mentale, che scaturisce dalle infinite estrinsecazioni del mantello cerebrale dell'
Homo sapiens, è sconfinato:"non ha colonne d'Ercole". Sin da quando i bipedi pensanti, lontani discendenti di Lucy, divennero autoconsapevoli e il loro cervello arricchì di colori, di aromi e di emozioni un universo sino ad allora silente, essi esplorarono il globo terrestre, la struttura della materia che recava l'impronta dei loro piedi, e quella degli astri alla quale non avevano accesso diretto. Scoprirono le leggi preposte alla diversificazione della materia vivente in miriadi di esemplari, dalle forme più semplici a quelle infinitamente più complesse delle specie animali alle quali essi appartenevano. Esplorarono gli spazi siderei, ma da questi non giunse che l'eco della loro voce. Si piegarono allora su se stessi per esplorare il loro cervello e soddisfare il loro più urgente bisogno: l'irrefrenabile sete di sapere.
La conoscenza è per definizione un bene, forse il bene supremo dell'uomo, perchè senza di essa non possono esistere gli altri valori fondamentali ai quali ci si appella di continuo :"Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtude e canoscenza".
Nell'epoca attuale, testimone di un formidabile sviluppo delle facoltà intelletuali, come dimostrato dai progressi in ogni campo dello scibile umano, il divario tra facoltà cognitive e capacità emotive è andato aumentando. Le prime hanno investito l'uomo di un potere quasi assoluto di controllo del globo terrestre, mentre le seconde sono rimaste al livello di quelle dell'uomo preistorico. Nel presente saggio (Abbi il Coraggio di Conoscere - Rita Levi Montalcini - 2004 - BUR -
nde) sono trattate questioni scientifiche e sociali che la specie umana, in questo inizio di millennio denso di pericoli sia per la sopravvivenza propria, sia per quella della maggioranza degli altri esseri viventi, deve affrontare. E affrontarle impone di usare, al massimo grado, le capacità raziocinanti. (
omissis)...non il progresso scientifico, ma la maldiretta carica emotiva e l'assenza di un sistema di valori che regoli il comportamento sono responsabili dello stato di confusione che è causa dell'attuale crisi.
il motto propugnato, più di due secoli fa, da Immanuel Kant "Sapere Aude", "abbi il coraggio di servirti del tuo proprio intelletto", ha segnato l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che consiste nella mancanza di capacità decisionale e di tale coraggio. Il monito del filosofo di Konigsberg, diretto all'intero genere umano, è oggi più che mai valido.
Deve essere considerato come obbligo morale di tutti gli individui, sia come esseri umani e ancor più in qualità di scienziati ed educatori, il compito di affrontare le problematiche che affliggono l'intero genere umano usando al massimo grado le capacità raziocinanti in loro possesso, anche quando questo dovesse significare lottare contro interessi prestabiliti dalle sfere di influenza vincolate a quelle del potere.
Alle facoltà cognitive spetta il compito di avvalersi delle conoscenze per un'indagine sempre più approfondita del mondo circostante e quello di esercitare un controllo sul comportamento emotivo per arginare i pericoli in continuo crescendo.
Il legame tra scienza e valori etici deve essere consolidato, soprattutto se gli scopi della scienza sono perseguiti nella difesa della vita dell'individuo come scritto nel giuramento di Ippocrate.
La specie umana non soltanto è responsabile di tutte le altre specie viventi, di se stessa e per se stessa, ma possiede la facoltà di controllare e dirigere le proprie azioni"
Rita Levi- Montalcini
non vuole essere lo spot di un saggio, ma una provocazione alla discussione.....
