P2P, è vero questo?, urge drastico chiarimento XD

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MixMask
view post Posted on 30/3/2008, 17:50




Da Wikipedia
CITAZIONE
E' bene precisare che in Italia chiunque effettua il download di un'opera protetta dal diritto d'autore e la mette in condivisione commette un illecito penale (è l'art. 171, lett. a-bis, lda). La norma è chiarissima: è punito chiunque lo fa "senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma". La pena è una multa da 51 a 2.065 euro, ma è possibile evitare il processo penale pagando la metà del massimo previsto (quindi circa mille euro) e le spese del procedimento. I programmi di P2P più diffusi mettono automaticamente in condivisione un file mentre questo viene scaricato, per cui se viene effettuato il download di materiale protetto da diritto d'autore mediante uno di essi si concretizza la fattispecie penale.

In pratica, l'uso di eMule, LimeWire e altri P2P è illegale? Perchè avevo sentito, qualche tempo fa, che l'uso era diventato legale..
Qualcuno me lo chiarisca una volta per tutte XD grazzzzzie :P

Poi vabeh, si può usare la discussione per parlare di questi programmi in generale una volta (spero) risolto il dubbio^^.
 
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paroxetina boy blue
view post Posted on 30/3/2008, 18:06




il file sharing ed il peer to peer sono in ogni caso illegali, a meno che tu non possa provare di avere una copia originale di qualsiasi materiale (musica, cinema, programmi, ecc) tu abbia scaricato.
 
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Mesti©
view post Posted on 30/3/2008, 21:14




eMule è un programma di scambio file fra utenti (Peer to Peer) il cui utilizzo è perfettamente legale ed in molti casi indispensabile a piccoli produttori di software freeware od opensource, che non hanno la possibilità di pagare le linee necessarie per distribuire al pubblico i loro prodotti.
Non è possibile alcun controllo su ciò che viene immesso in rete dai singoli utenti di emule anche se stando alla legislazione vigente scaricare mp3, film, musica video e altre opere costate denaro e fatica agli autori è vietato dalla legge italiana.

Il programma in se' non e' vietato ,ma e' illegale scaricare materiale protetto da copyright .

Concludo dicendo che se volete scaricare musica gratis e in modo perfettamente legalepotete usare Downlovers.it , servizio che prima di scaricare il titolo desiderato vi mostra una pubblicità di uno sponsor , che paga i diritti d'autore per quel brano .




 
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Lionheart88
view post Posted on 30/3/2008, 23:18




CITAZIONE
e' illegale scaricare materiale protetto da copyright

:) peace and love, non é illegale il mezzo, ma il fine :)

poi quoto mesti.

CITAZIONE
il file sharing ed il peer to peer sono in ogni caso illegali, a meno che tu non possa provare di avere una copia originale di qualsiasi materiale (musica, cinema, programmi, ecc) tu abbia scaricato.

E se scarichi materiale open source e distribuito
con licenza GPL o cmq che lo consenta :)
 
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MixMask
view post Posted on 3/4/2008, 14:03




dunque io, effettuando download per esempio di album musicali, sono punibile?
 
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Toxic Waltz
view post Posted on 3/4/2008, 14:11




se è roba coperta da copyright, sì
 
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Lionheart88
view post Posted on 3/4/2008, 19:55




CITAZIONE (MixMask @ 3/4/2008, 15:03)
dunque io, effettuando download per esempio di album musicali, sono punibile?

Ovviamente sì. :nod:
 
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paroxetina boy blue
view post Posted on 4/4/2008, 13:11




igor ma stai un po' scoprendo l'acqua calda :D
 
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Mesti©
view post Posted on 4/4/2008, 14:00




«Scaricare file senza lucro non è reato»
Storica sentenza della Corte di Cassazione
Annullata la condanna a due giovani: «Condividevano film e musica tutelati da diritto d'autore non per guadagno»

Fonte un sito che non ricordo XD

ROMA - Scaricare da internet film, musica o programmi tutelati dal diritto d'autore non è reato se questo non implica alcun guadagno economico. Lo spiega la Terza sezione penale della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna a tre mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d'Appello di Torino a due giovani che avevano scaricato e condiviso in rete tramite un computer di una associazione studentesca del Politecnico di Torino file musicali, film e software protetti da copyright.

I due ragazzi condannati dalla corte torinese avevano sviluppato una cosiddetta «rete p2p» (peer to peer) per scambiare file con altre persone collegate a internet. Il sistema era semplice: bastava collegarsi a un server installato nel computer di un'associazione studentesca del Politecnico di Torino. Per poter ottenere le chiavi d'accesso occorreva condividere la propria «scorta» di musica, film, videogiochi o software. Tutto spesso protetto dalla legge sul diritto d'autore. Una filosofia di scambio «do ut des», diffusissima su internet, che permetteva a tutti di scaricare file gratis dalla rete.

Secondo i giudici piemontesi i due giovani autori di questo sistema di scambio file 'au pair' erano colpevoli di aver violato agli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d'autore (n. 633/41) che punisce chi, «a scopo di lucro», diffonde o duplica file e contenuti multimediali protetti da copyright.
Ma l'attività dei due imputati - spiega la Suprema Corte nella sentenza n.149 depositata lo scorso 9 gennaio - non aveva alcun «fine di lucro», e quindi non si configurava l'effettiva violazione della legge.
«I giudici di merito - si legge nelle motivazioni della sentenza - hanno erroneamente attribuito all'imputato una attività di duplicazione dei programmi e di opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore, poiché la duplicazione in effetti avveniva ad opera dei soggetti che si collegavano con il sito Ftp e da esso, in piena autonomia, prelevavano i file e nello stesso ne scaricavano altri. Doveva essere esclusa l'esistenza del fine di lucro da parte degli imputati in potendosi ravvisare una mera attività di scambio».

Non solo, anche in relazione al sequestro, in casa di uno degli imputati, di un software per generare codici seriali per registrare illegalmente software protetti da copyright, «doveva escludersi ogni fine commerciale».
Per questo motivo i giudici di Piazza Cavour, rilevando che «le operazioni di 'download' sul server Ftp di materiale informatico non coincide con le ipotesi criminose fatte dai giudici torinesi», e che per «scopo di lucro» deve intendersi «un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell'autore del fatto, e che non può identificarsi con un vantaggio di altro genere», ha annullato senza rinvio la condanna per i due ragazzi che sono stati prosciolti definitivamente.

«Il disposto della Corte di Cassazione lascia molto perplessi, perché si pone in contrasto con principi di diritto ormai acclarati dalla costante giurisprudenza, alla quale correttamente si era conformata la Corte di Appello di Torino»: questo il commento del presidente della Siae Giorgio Assumma.
«La cassazione ritiene, in primo luogo, che uno scambio di opere dell'ingegno tra un numero di fruitori, attuato con un mezzo di facile diffusione qual'è Internet, configuri di per sé un uso personale - spiega Assumma - . L'uso personale è l'unica utilizzazione consentita dalla vigente legge, senza bisogno della preventiva autorizzazione del titolare dei diritti. Senonchè, contrariamente a quanto la cassazione ritiene, è proprio la ampiezza della cerchia a cui, nel caso esaminato, è stata data la possibilità di accedere alle opere scaricate che fa venir meno l'ambito personale, trasformandolo in un ambito pubblico».

«La sentenza della III sezione della Cassazione che è stata ripresa dagli organi di stampa con il titolo 'scaricare non è reatò si riferisce in realtà ad un caso antecedente l'attuale normativa, in vigore dal 2004, che invece stabilisce la punibilità penale per lo scambio di file illegali e che punisce con una sanzione amministrativa di 154 euro chi invece si limita a scaricare una canzone abusivamente. Non si tratta pertanto di una decisione che modifica l'attuale legislazione in vigore»: lo precisa Enzo Mazza, presidente di Fimi, la Federazione dell'Industria Musicale Italiana.

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da Rainews24.it del 20.01.2007
Internet. Cassazione: scaricare file e software senza fini di lucro non e' reato

Scaricare dalla rete file e programmi protetti dalle norme sul diritto d'autore e metterli a disposizione di altri utenti non è reato se da questo tipo di attività non si ricava alcun concreto vantaggio di tipo economico.

E' una sentenza destinata a far discutere quella (numero 149/2007) con cui la III sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato da due studenti torinesi, condannati in appello ad una pena detentiva, sostituita da un'ammenda, per avere "duplicato abusivamente e distribuito" programmi illecitamente duplicati, giochi per psx, video cd e film, "immagazzinandoli" su un server del tipo Ftp (File transfer protocol) "dal quale potevano essere scaricati da utenti abilitati all'accesso tramite un codice identificativo e relativa password".

Ad uno dei due la sentenza della Corte d'appello del capoluogo piemontese datata 29 marzo 2005 (ora annullata "senza rinvio" dalla Suprema Corte) imputava anche il possesso, presso la propria abitazione, di software destinato "a consentire o facilitare la rimozione dei dispositivi di protezione" applicati a programmi per pc.

Di fatto, i due studenti, avvalendosi di un computer in funzione presso l'associazione studentesca del Politecnico di Torino, avevano creato, gestito e curato la manutenzione di un archivio on line di dati e programmi, raggiungibile da un normale indirizzo ip, dal quale una "community" di utenti era libera di attingere in cambio, a sua volta, del rilascio di materiale informatico.

I reati contestati ai due ricorrenti erano quelli previsti dagli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d'autore, la numero 633/41, sottoposta a tutta una serie di modifiche in anni recenti: nell'ultima formulazione, il primo prevede "la punibilità da sei mesi a tre anni, di chiunque abusivamente duplica, per trarne profitto, programmi per elaboratore o ai medesimi fini importa, distribuisce, vende, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Siae"; il secondo punisce con la reclusione da uno a quattro anni chi "riproduce, duplica, trasmette o diffonde abusivamente, vende o pone altrimenti in commercio, cede a qualsiasi titolo o importa abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti connessi".

Ebbene, per la Cassazione in primo luogo è da escludere per i due studenti la configurabilità del reato di duplicazione abusiva, attribuibile non a chi in origine aveva effettuato il download, ma a chi semmai si era salvato il programma dal server per poi farne delle copie. Ma soprattutto "deve essere escluso, nel caso in esame, che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall'accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun vantaggio economico dalla predisposizione del server Ftp".

Per "fine di lucro", infatti, "deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell'autore del fatto, che non può identificarsi con un qualsiasi vantaggio di genere; né l'incremento patrimoniale può identificarsi con il mero risparmio di spesa derivante dall'uso di copie non autorizzate di programmi o altre opere dell'ingegno, al di fuori dello svolgimento di un'attività economica da parte dell'autore del fatto, anche se di diversa natura, che connoti l'abuso".

Anche con riferimento alla detenzione di un programma destinato a rimuovere o ad aggirare dispositivi di protezione "non emerge - avvertono i giudici - dall'accertamento di merito la finalità lucrativa cui sarebbe stata destinata la detenzione e, tanto meno, un eventuale fine di commercio della stessa".


a voi le consoiderazioni :danceba:
 
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Lionheart88
view post Posted on 4/4/2008, 22:21




Purtroppo non della Corte di Cassazione a sezioni riunite.
Quindi la sentenza non è definitiva, non costituisce valido precedente
e in Italia, nel nostro ordinamento giuridico le sentenze dei giudici
non sono vincolanti a forza di legge ma riguardano ogni singola fattispecie,
finchè non si giunge in ultimo grado sono anche appellabili.

Per dire: due giudici possono giudicare la stessa fattispecie
in due modi completamente diversi nei sistemi come il nostro,
che si basano sulla valutazione delle prove da parte di un giudice
e della difesa degli imputati da parte di PM e Avvocati.
Mentre se una sentenza simile fosse stata cassata in paesi come
UK e USA (dove il sistema giuridico è di COMMON LAW -wikiatelo-)
le cose in effetti sarebbero diverse, in quanto le sentenze
dei giudici costutuirebbero "legge": qui invece la legge dice che
scaricare la musica è reato. quindi è reato e basta, a meno che
non venga cambiata la legge o ci sia un precedente stile corte
di cassazione a sezioni unite.

La sentenza quipresente ti dice che quella fattispecie è stata giudicata
così. Però e dico però non è che tutte le fattispecie così adesso saranno
giudicate come non reato.

Io questa fattispecie l'avrei giudicata come reato: perché il condividere
materiale pirata sulla rete anche gratuitmente lo vedo come "favoreggiamento".
Tu potresti non avere lucro ma chi ti dice che uno di quegli utenti che scaricava
da te non vendeva la roba scaricata? Mi segui?

I giudici di quella sezione della Cassazione l'hanno letta in un modo, tuttavia
è molto discutibile, ovviamente interpretare la legge e le parole "non a scopo di lucro"
lo si può fare in mille modi diversi.

CITAZIONE
«La sentenza della III sezione della Cassazione che è stata ripresa dagli organi di stampa con il titolo 'scaricare non è reatò si riferisce in realtà ad un caso antecedente l'attuale normativa, in vigore dal 2004, che invece stabilisce la punibilità penale per lo scambio di file illegali e che punisce con una sanzione amministrativa di 154 euro chi invece si limita a scaricare una canzone abusivamente. Non si tratta pertanto di una decisione che modifica l'attuale legislazione in vigore»

Leggitelo bene. Se non hai una copia legale, scaricare quella digitale è reato.
Non hai il diritto di farlo, mi spiego: tu puoi scaricarti il dvd di matrix se lo possiedi,
puoi farti la copia del dvd se lo possiedi; non puoi condividerlo, non puoi scaricarlo
o "duplicarlo digitalmente" se non lo possiedi.

Ovviamente poi: Igor le major non si preoccupano di te che scarichi per dire un album alla settimana,
ma si accanisce con chi mette in condivisioni 500-1000-10000 giga di materiale, vere e proprie
banche dati, vedere per credere certi "uploaders" (come si chiamano in gergo tecnico) che proprio
acquisiscono e smistano sul "mercato" il materiale. Questi che poi sono i fornitori di chi vende
a pagamento materiale piratato. Quindi per questo che anche in giudizio ci sono notevoli
attenuanti ad un'accusa simile, insomma, chi non ha mai copiato un dvd o una videocassetta, musicassetta,
cd preso in prestito dalla biblioteca? Sarebbe reato eh? E' lo stesso, però un conto sono 2-10-20 cassette
a casa tua ad uso tuo, un conto è chi copia 1000 cd e poi li smercia... Tutti e due reati, ma
il secondo...

Quindi sì: scaricare musica senza pagarla è reato. Fare benzina al distributore senza pagarla pure :D

gh non trovi?

Certo, coi tempi che corrono si scarica perché i cd costano troppo,
costassero come dovrebbero costare (10-15 euro)...
L'alternativa? Itunes: 9,99 euro un album. Oppure tutti i siti che in
cambio di un messaggio pubblicitario mentre scarichi non ti fanno pagare
moneta.


Questo è veramente tutto.


Poi, se vuoi il mio parere personale:

a) non condivido la visione fornita dalla sentenza: tu scarichi qualcosa
che non hai il diritto di possedere, un bene per cui tu non hai pagato il
prezzo pattuito da chi lo ha prodotto, che sta lavorando effettivamente
gratis. Un artista guadagna meno della metà, molto meno, rispetto al
prezzo del cd, quindi, sarebbe meglio comprarlo.

b) continuate a scaricare musica. se vi piace compratela proprio adesso su cd,
oppure, meglio: fatevi una carta prepagata postepay (5 euro) e compratela
su Itunes, pagate il giusto (certo date dei soldi ad apple e potrebbe non piacervi)...

c) scaricate, pagandola, la musica che è distribuita a pagamento libero (stile
ultimo album dei Radiohead), pagandola solo il giusto ragionevole: 10 euro.
Sono soldi che vanno tutti a loro e non alle Major.

d) se proprio non volete, continuare a scaricare e basta, moderatamente.
Non esagerate, ma mi raccomando: comprate i cd dei gruppi che vi piacciono!



Ps: wikiati anche diritto italiano ;)

Edited by Lionheart88 - 4/4/2008, 23:37
 
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bloodline
view post Posted on 15/5/2008, 16:48




è semplice la storia quando scarichi senza pagare rubi ...quindi ti ingabbiano e io rido hahah si si io rido rido di voi ke andate all'omero e ne siete fieri hahaha
rido quando vi vedo uscire da quel posto pieno di topi che cagano vermi
 
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Mesti©
view post Posted on 15/5/2008, 17:04




ma chi sei bloodline ? perche' ti sta tanto sulle balle l'omero ?
 
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_Pets_
view post Posted on 15/5/2008, 17:35




macchisenefrega come mai gli sta sulle balle l'Omero, basta che ci dice chi è....
 
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<theti>
view post Posted on 15/5/2008, 17:57




non so se gli convenga dirci chi sia....... :ph34r:
 
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Lionheart88
view post Posted on 15/5/2008, 21:07




se dovesse spammare di nuovo ci penso io :D
 
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14 replies since 30/3/2008, 17:49   255 views
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